Turismo, edilizia sostenibile, innovazione e agroalimentare: i settori su cui punta la provincia di Siena

Concertazione tra le realtà del territorio a sostegno del turismo, dell’agroalimentare e dell’innovazione affinché guardino all’estero e una maggiore riqualificazione energetica nel settore edilizio. E’ questa la possibile ricetta per uscire dalla crisi secondo Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena; Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps e Massimo Guasconi, presidente Ccia di Siena che sono intervenuti ieri, martedì 21 agosto al dibattito “Il coraggio di cambiare: idee e prospettive per uscire dalla crisi”, organizzato nell’ambito della Festa del Partito democratico di Siena, presso la Fortezza Medicea.

La realtà economica provinciale è stata riassunta, a grandi linee, dal presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini. “Siamo di fronte – ha detto Bezzini – a un progressivo logoramento dei livelli occupazionali, come ci dicono i dati relativi al ricorso agli ammortizzatori sociali nella nostra provincia nei primi sei mesi 2012. La crisi, che inizialmente aveva colpito i settori industriali più esposti alla concorrenza internazionale, oggi si è estesa ai comparti maggiormente legati alla domanda interna, quali edilizia e terziario. Questo, da un lato, è dovuto ai vincoli del Patto di Stabilità e ai forti tagli nei trasferimenti destinati agli enti locali; dall’altro, al minore potere di acquisto delle famiglie. Nel nostro territorio pesano anche le difficoltà che caratterizzano i grandi poli occupazionali legati al terziario. In questo quadro particolarmente negativo – ha aggiunto Bezzini – emergono segnali di controtendenza dal turismo che, secondo i dati disponibili continua a registrare una lieve crescita negli arrivi e nelle presenze; da alcune realtà del manifatturiero e del settore agroalimentare, che hanno saputo cogliere nuove opportunità di esportazione verso i mercati globali”.

Nei primi anni del mandato – ha continuato il presidente della Provincia di Siena ricordando alcune azioni svolte – ci siamo concentrati nella tutela del mondo del lavoro e delle imprese, passando attraverso la gestione dei bandi straordinari della Fondazione Mps e la ricapitalizzazione di Fises, interventi che hanno consentito di dare risposte a oltre 4mila persone che avevano perso il posto di lavoro e ad alcune centinaia di imprese con problemi di liquidità. Oggi – ha concluso Bezzini – il nostro impegno si sta concentrando nel tentativo di posizionare il territorio e l’economia senese su quelli che dovrebbero essere i filoni di sviluppo dei prossimi anni, a partire da innovazione tecnologica, biomedicale, sostenibilità ambientale, nuovi prodotti turistici e crescita qualitativa della filiera agroalimentare. Continueremo, inoltre, a seguire, con grandissima attenzione, le numerose situazioni di crisi aziendale, a partire da Floramiata”.

La volontà di continuare a sostenere lo sviluppo del territorio, nonostante le sempre minori risorse a disposizione, è stata ribadita anche dal presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini. “Punteremo a un nuovo tipo di supporto ai cittadini e alla provincia”. Ha detto il presidente. “Sarà un ruolo di consulenza, supporto logistico e formazione che aiuti le realtà locali ad attrarre investimenti esterni e fondi europei. Abbiamo avviato una riflessione per la redazione del documento di programmazione per i prossimi tre anni i cui punti di forza saranno una riflessione profonda sulle eccellenze del nostro territorio. In particolare intendiamo puntare meno sulla quantità e maggiormente sulla qualità dell’offerta soprattutto nel campo della cultura affiancando realtà importanti come l’Accademia Chigiana e il Siena Jazz, e nel settore medicale e delle biotecnologie con esempi che stanno registrando dati positivi e l’interesse nazionale come la Fondazione Toscana Life Sciences”.

I dati registrati nei primi mesi di quest’anno – ha aggiunto Massimo Guasconi – se da un lato mettono in luce una situazione particolarmente negativa per alcuni settori, dall’altro manifestano dati di vitalità confermati da un saldo positivo tra le imprese cessate e quelle avviate. E’ su queste imprese e sulle opportunità del territorio che dobbiamo puntare e lavorare tutti insieme a partire dall’alta qualità di accoglienza e ricettività turistica e termale fino alle produzioni sempre più eccellenti del settore vitivinicolo per renderci ‘interessanti’ agli occhi esterni. Dobbiamo avere nuove e funzionali idee a cominciare dall’edilizia che, probabilmente, non ripartirà con i numeri e le dimensioni degli ultimi anni pre-crisi, ma che sta vivendo una nuova Era grazie alla riqualificazione energetica degli edifici. Per farlo abbiamo opportunità importanti come la defiscalizzazione del 50 per cento per gli investimenti di riqualificazione, prevista per il prossimo anno, e l’innalzamento del valore degli edifici grazie alle certificazioni di sostenibilità”.