Le mura della città sono un importante patrimonio storico ed identitario di Siena e dell’Umanità, parte integrante di quel “capolavoro di dedizione ed inventiva in cui gli edifici sono stati disegnati per essere adattati all’intero disegno della struttura urbana e, inoltre, per formare un tutt’uno con il circostante paesaggio culturale”. E’ con questo intento che, come amministrazione comunale, stiamo curando progetti di recupero e di valorizzazione nella consapevolezza, tuttavia, che non si possa rimanere relegati su scala locale: per questo chiederemo un impegno forte anche al prossimo governo. Siamo inoltre soddisfatti per l’impegno che ha assunto il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che nell’incontro che si è tenuto lo scorso 8 Febbraio a Buonconvento, ha garantito la disponibilità della Regione Toscana a collaborare per un monitoraggio sulla situazione delle mura di Siena.
Le mura cittadine, bene di proprietà statale e di interesse culturale, sono in consegna alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Siena e Grosseto: è proprio di questi giorni un primo importantissimo risultato, la predisposizione di un Protocollo d’intesa per poter intraprendere le indagini conoscitive sullo stato delle mura cittadine, indispensabili per costruire progetti di restauro.
Partiamo dal principio. Il centro storico di Siena è stato iscritto nella lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1995, mentre nel 2007 il Comune diviene soggetto gestore del sito e referente presso il Mibact. Grazie alla legge 77/2006, che prevede misure di sostegno da parte del Mibact per una gestione compatibile dei siti italiani iscritti nella lista del Patrimonio Unesco, sono stati previsti finanziamenti per studi, rilievi, verifiche, attraverso la redazione di un progetto denominato “Parco delle Mura” con l’obiettivo di mantenere il secolare rapporto tra la città e gli spazi verdi ricompresi all’interno della cinta muraria.
Il parco si sostanzia in un percorso a terra lungo le mura, costruito coi metodi dell’ingegneria naturalistica. Nel percorso sarà inserita la valorizzazione e la promozione di luoghi significativi come ad esempio le Fonti di Follonica (recentemente restaurate), il collegamento con la Via Francigena in corrispondenza dei due punti di contatto a Porta Romana e Porta Camollia, la Fortezza Medicea, il Fortino di Baldassarre Peruzzi in prossimità di Porta Pispini, il Fortino delle Donne in prossimità di Porta Camollia, nonché i vari accessi al centro storico rappresentati dalle esemplari porte monumentali e dall’Antiporto. Ad occuparsi del progetto è il personale interno all’amministrazione, che ha individuato un tratto-pilota, da Porta Ovile a Porta Pispini, in cui saranno a breve realizzate le seguenti operazioni: la pulizia a terra del paramento murario dalle specie ruderali (in parallelo verranno effettuati i necessari studi botanici), il rilievo a terra per la progettazione del percorso, il rilievo del paramento per verificare lo stato di conservazione e ipotizzare interventi di consolidamento. Per la pulitura, invece, saranno impiegati restauratori rocciatori. I risultati della sperimentazione condurranno così al progetto complessivo, con la costruzione di un quadro conoscitivo e la realizzazione di schede dei vari tratti murari (comprensive dello stato di conservazione e di indicazioni di intervento). Essendo un bene demaniale, lo Stato ha il dovere di provvedere e di contribuire alla manutenzione della cinta muraria di Siena, i cui costi non potranno ricadere solo sull’amministrazione comunale, soprattutto se si tiene conto delle grandi dimensioni dell’impegno finanziario che ciò comporta.
Infine, l’amministrazione ha incontrato alcuni soggetti che, volontariamente, si sono resi disponibili ad intervenire sulla manutenzione delle mura, a testimonianza della grande attenzione presente in città su questo tema.
Bruno Valentini – sindaco di Siena