«La risorsa più importante di Siena è Siena stessa ed è l’immagine di città ideale che nei secoli si è costruita restando fedele a sé stessa senza snaturarsi, attraendo visitatori da ogni parte del mondo».
Bruno Valentini, candidato sindaco del centrosinistra senese (Pd, Riformisti, Sel, Siena Cambia) ha incontrato questa mattina i vertici di Federalberghi.
«In questa fase il turismo è forse il settore che può ripartire più rapidamente, intercettando una domanda teoricamente illimitata soprattutto dall’estero e riversarla sulla città in un momento in cui la crisi finanziaria e del debito sta impoverendo il sistema Italia. Siena ha la possibilità di uscirne a testa alta grazie alla valorizzazione del proprio patrimonio artistico e culturale, grazie al paesaggio, al cibo ed ai vini e soprattutto al nostro modo di vivere che ci ha resi un modello per l’Europa prima e per il mondo poi».
«Non investire adeguatamente sul turismo sarebbe l’errore più grande e che purtroppo ereditiamo dalle amministrazioni del passato. Non è stato fatto abbastanza i musei cittadini, compreso il grande progetto incompiuto del Santa Maria della Scala. Non c’è armonizzazione dei musei cittadini, non c’è coordinamento con le guide turistiche e la crisi inqualificabile dell’Ufficio Turistico di Piazza del Campo mostra tutti i limiti della mancanza di una visione strategica, ridotto com’era a fornire depliants ed informazioni invece di poter offrire servizi a più alto valore aggiunto e di lavorare sulla domanda turistica in formazione, influendo sulle decisioni di spesa dei turisti».
«Siena e l’intera area senese devono attivare azioni di marketing mirate e vanno portate a livelli di accoglienza in linea con gli standard internazionali, dotate di una rete di servizi di assistenza ed orientamento per i turisti, anche per il trasferimento da e verso Siena. Occorrono eventi, preferibilmente destagionalizzati, per scongiurare la chiusura invernale di molte strutture ricettive».
«La Giunta Ceccuzzi aveva un assessore al Turismo che sommava molte altre deleghe, mentre invece dovremo dare un segnale più forte di impegno assoluto in direzione della promozione turistica. Ho sentito in questi giorni di campagna elettorale molte parole vane da quei candidati che propongono che la tassa di soggiorno sia reinvestita interamente nella promozione territoriale di Siena. Sacrosanto (finché ero sindaco io l’ho fatto davvero!), ma impossibile da realizzare a causa delle condizioni del bilancio comunale. La tassa di soggiorno dovrà progressivamente essere impiegata per il turismo via via che risaneremo il bilancio, ma questo non vuol dire non programmare una strategia nuova di marketing territoriale, in accordo con la Regione Toscana. L’offerta turistica attuale è statica e rischia di subire la concorrenza di altre destinazioni, magari meno belle ma più organizzate. Non basta l’orgoglio per la nostra storia ed il nostro patrimonio secolare, perché dobbiamo comunicarlo in modo da dare ad un turista un motivo in più per venire a Siena, rimettendoci al centro dei flussi turistici internazionali, grazie anche a strutture alberghiere ed extra-alberghiere con servizi all’altezza delle aspettative».
«L’ospitalità di Siena sarà un grande banco di prova di come la città si attrezza per il futuro, intercettando tutti i segmenti della domanda turistica. Dovrà sicuramente esserci uno spazio per il turismo ambientale e culturale legato al grande itinerario europeo della Francigena (di cui Siena può essere emblema), così come dovrà essere ripensato sia il potenziamento del collegamento con gli aeroporti di Pisa e di Firenze nonché la riapertura del piccolo scalo passeggeri di Ampugnano, lontano da perniciose tentazioni faraoniche, ma pronto a cogliere le fasce più elevate, perché con pochi voli al giorno ed un contenimento dei costi di gestione il bilancio dell’aeroporto potrebbe raggiungere facilmente l’autosufficienza. Se diventerò Sindaco, conferirò all’assessore al turismo compiti speciali per costruire e coordinare un sistema organizzato che sappia portare a Siena questi flussi nuovi di turismo capaci di garantire reali opportunità occupazionali per i nostri giovani e per tutti gli operatori del settore».