Un tema di interesse collettivo e di fondamentale importanza per attivare prospettive di sviluppo per il nostro territorio non dovrebbe essere oggetto di fraintendimento, per questo vorrei chiarire i passaggi che sono alla base dell’approvazione della mozione sul piano di stanziamento delle risorse per la Candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura. La mozione discussa in Consiglio Comunale, e approvata con un emendamento responsabilmente firmato da tutti i consiglieri di maggioranza e di opposizione, aveva ed ha come unico scopo quello di garantire formalmente, anche se ovviamente solo in caso di vittoria di Siena, ciò che l’Amministrazione ha già prefigurato nel progetto presentato alla Commissione europea incaricata di valutare le proposte delle città concorrenti.
E’ determinante, infatti, garantire alla giuria l’attendibilità finanziaria degli impegni che si assumono in prospettiva, e non la litigiosità politica dei soggetti interessati. Il Comune non può mostrarsi incerto per il proprio impegno rispetto a quanto dovranno assicurare gli altri partner, primo tra tutti la Regione Toscana che attraverso il proprio presidente Enrico Rossi si è attivata con grande slancio e lungimiranza individuando nella candidatura una priorità di sviluppo per Siena, la sua provincia e l’intero territorio regionale.
Come è già stato spiegato in Consiglio Comunale, nel documento approvato all’unanimità dei presenti si definisce un indirizzo finalizzato a garantire risorse adeguate nel bilancio comunale 2015 e 2016 per almeno il 10% di quanto servirà in totale, sempre in caso di vittoria.
Il documento non è stato stravolto nel Consiglio bensì concordato per ottenere il consenso di tutti e semplicemente aggiornato nelle percentuali dato che la mozione in discussione era stata depositata in ottobre, qualche settimana prima della consegna definitiva della proposta alla giuria internazionale, senza pertanto registrare la revisione contabile posta in essere nella programmazione temporale che però è invariata nella somma complessiva.
Questo percorso, vista la positiva convergenza raggiunta in Consiglio, dovrebbe essere letto come un traguardo positivo dell’intero Consiglio Comunale.
Le decisioni sugli impegni finanziari del Comune di Siena, così come di altri Enti, devono essere documentate con apposite deliberazioni e possibilmente sostenute dal più ampio consenso possibile sul territorio e quindi in Consiglio Comunale, in modo da dimostrare concretamente alla giuria affidabilità e unità di intenti della città intorno al progetto.
E’ un dato importante che la mozione sia stata approvata con i voti della maggioranza e dell’opposizione: questo atto rappresenta un’apertura al massimo consenso possibile, dato l’indiscutibile valore del progetto per gli interessi collettivi. Se Siena sarà capitale europea della cultura 2019 il successo sarà di tutti. Le spese, come più volte concretamente dimostrato, saranno in realtà un investimento sul nostro futuro e su quello dei nostri figli.
Alcune città , nostre concorrenti, hanno già compiuto questi atti. Il programma di candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura (CEC2019) è in grado di dare un impulso decisivo alla cultura, all’economia ed all’occupazione di Siena, rispondendo concretamente alla crisi, integrando il nostro modello di sviluppo con nuovi progetti, che intendiamo attuare in gran parte anche nel caso che non vincessimo, nonostante la nostra grande fiducia.
La candidatura a Capitale Europea della Cultura è patrimonio di tutti:  della maggioranza,  dell’opposizione e dell’intera Città . E’ in modo collegiale, e con la consapevolezza che la posta in gioco è il benessere collettivo, che dobbiamo affrontare questo percorso importantissimo per Siena. Una capacità , quella che abbiamo dimostrato in Consiglio Comunale, che fa bene a tutta la Città e al percorso di candidatura. Per questo sono orgoglioso del lavoro collettivo che è stato messo in campo.
Bruno Valentini, Sindaco di Siena