Verso una nuova economia. Se ne è parlato all’incontro per Siena candidata a Capitale Europea della Cultura 2019

Il Direttore di candidatura Pier Luigi Sacco, nel terzo incontro per Siena Capitale Europea della Cultura 2019, tenutosi ieri pomeriggio alla Camera di Commercio di Siena, ha moderato gli interventi di Lorenzo Zanni, Prorettore al trasferimento tecnologico e ai rapporti con le imprese dell’Università di Siena; Alessandro Cannamela, start-upper; Pasquale Fedele, imprenditore e Claudia Musolesi, consulente in sviluppo delle risorse umane e organizzazione del lavoro. Il tema scelto, “Verso una nuova economia? Spirito imprenditoriale e rifondazione del modello di sviluppo locale” affrontava uno dei nodi decisivi del progetto di candidatura: la necessità di elaborare un nuovo percorso di sviluppo per Siena e il suo territorio a partire dalle possibilità offerte dall’innovazione tecnologica, culturale e sociale.

Le esperienze presentate mostrano chiaramente come il territorio senese sia ricco di potenzialità e di iniziative in corso di grande interesse. Un chiaro esempio ne è Liquidweb, il progetto imprenditoriale di Fedele, che sta ottenendo prestigiosi premi in ambito nazionale ed internazionale e che sviluppa tecnologie che consentono a persone con disabilità multiple, che non avrebbero altrimenti alcuna possibilità di comunicare con l’esterno pur rimanendo perfettamente coscienti, di esprimersi e persino di scrivere libri. Come ha osservato Sacco, in situazioni estreme come queste la cultura può assumere valenze molto importanti, e non a caso i temi della disabilità e dell’accessibilità giocheranno un ruolo di primo piano nel progetto di candidatura. Cannamela ha invece sviluppato un progetto di coworking, ovvero di spazi di lavoro condivisi tra professionisti portatori di competenze diverse ma spesso complementari che possono così dare vita a forme di collaborazione e di innovazione molto efficaci pur mantenendo la loro indipendenza. L’innovazione sul territorio senese è fortemente stimolata, come spiegato da Zanni, dall’impegno dell’Università di Siena, che è tra le università più attive in Italia sul fronte dell’incubazione imprenditoriale e dell’internazionalizzazione, e che è stata scelta assieme a poche altre dal Ministero dello Sviluppo Economico per sperimentare il progetto Contamination Lab che si propone di creare le condizioni per l’innovazione attraverso il dialogo tra studenti, ricercatori, professionisti ed imprenditori appartenenti agli ambiti più diversi. La contaminazione e l’apertura mentale sembrano davvero essere le risorse a cui attingere per generare nuovo sviluppo sul territorio perché come ha ben spiegato la Musolesi <>, ma occorre <>.

Come ha rimarcato Sacco, lo scopo della candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura è anche quello di creare le condizioni sociali e culturali perché questi valori e questi orientamenti possano rafforzarsi e diffondersi sul territorio. Mentre gli effetti della crisi si fanno sentire e preoccupano tutti, sta già emergendo, anche se ancora poco visibile, una nuova generazione di giovani competenti e fortemente motivati che vuole e sa fare impresa e che va sostenuta non tanto e non soltanto finanziariamente, ma soprattutto dal punti di vista dello snellimento delle procedure, dell’attrazione del capitale di rischio, della visibilità locale e internazionale.

A Siena in questo momento non mancano le intelligenze e il talento, manca però ancora la capacità di superare la frammentazione e di creare ponti tra progetti ed esperienze diverse, di cooperare su larga scala. Se si vogliono affrontare le sfide della competitività, bisogna superare la logica dei compartimenti stagni ed è proprio la cultura, che per sua natura crea ponti e connessioni tra i mondi più diversi, che può aiutare il territorio a fare un salto di qualità organizzativa vitale per il suo futuro – ed è forse in questo che va ricercata una delle più profonde linee di senso della candidatura. C’è una generazione di giovani che sta reagendo al tramonto del posto fisso esplorando nuove soluzioni ai problemi occupazionali come il già citato co-working, ma in questo contesto merita particolare attenzione un fenomeno nuovo che potrà produrre un grande impatto sull’economia del prossimo futuro: quello dell’impresa al femminile. In questo contesto di creatività culturale le donne rappresentano, per usare la definizione della Musolesi <>, anche se hanno maggiori difficoltà nel creare impresa perché, a differenza degli uomini, troppi sono gli ostacoli nella conciliazione tra tempo familiare e lavoro. E’ questa la ragione che spiega perché, anche in presenza di grandi competenze, per le donne è così difficile accedere a posizioni superiori di responsabilità decisionale. Anche il tema della creatività e dell’impresa al femminile, ha detto Sacco, troverà uno spazio di rilievo nel progetto di candidatura.

Da questo incontro arrivano dunque indicazioni e testimonianze preziose per l’elaborazione di una progettualità capace di dare una spinta importante alla città, per risollevarla dalla crisi che sta vivendo. In particolare, quella portata dall’Università per Stranieri che con uno spin-off di natura linguistica offre opportunità di formazione per le imprese che si predispongono ad operare in mercati stranieri.