La Funzione Pubblica CGIL di Siena esprime netta contrarietà al progetto di smantellamento dell’Ente Provincia visto il metodo con il quale il Governo affronta una materia così delicata senza, peraltro, indicare vere soluzioni alternative nella gestione dei servizi che l’Ente stesso eroga.
Questa scelta rientra in una visione populista e liberista e di deregolamentazione che ha caratterizzato questi ultimi anni una certa Politica e che è tesa a disconoscere lo stato sociale come patrimonio e quindi ricchezza della comunità. Ormai è evidente che non si ricercano da parte della Politica i motivi della crisi, ma si preferisce indicare i problemi in modo generico quale soluzione ad una crisi economica e politica e quindi strutturale. E questo non solo a costo di spremere letteralmente i singoli cittadini, ma anche eliminando tutto il sistema sociale che oggi può e deve svolgere un ruolo sussidiario contrastando l’impoverimento generale del Paese. Capri espiatori vengono indicati i servizi pubblici e i lavoratori pubblici prevedendo modifiche costituzionali anticipate in modo surrettizio da Decreti Legge, con il solo scopo di rispondere alle logiche dei mercati internazionali che governano oramai senza contraltare politico.
In questo contesto s’inquadra il futuro delle Province. Si tratta di organi sovracomunali che possono garantire anche un governo dei servizi a rete tra Comuni, riducendo i problemi derivanti dalla frammentazione e dall’autoreferenzialità degli Enti. E’ per questo che la FP CGIL di Siena è contraria al progetto di determinare scatole vuote senza che vengano garantite alternative credibili. L’allontanamento del centro decisionale oggi gestito dalle Amministrazioni provinciali creerà un vuoto istituzionale con conseguenze che incideranno in peggio sia sulla vita democratica e sociale, che su quella economica del territorio e che avranno ripercussioni dirette sui servizi fino ad oggi erogati con qualità e competenza, come la stessa UPI (Unione delle Province d’Italia) ha attestato attraverso meticolosi studi di settore supportati da inequivocabili dati. Chi fornirà domani questi servizi? Con quali garanzie e con quale qualità? È la domanda che ci poniamo e che andrebbe posta ai cittadini, alle Istituzioni e ai Partiti al fine di uscire da un’ambiguità che caratterizza questa fase di Governo tecnico.
I Comuni, bersagliati dai tagli delle Finanziarie fatte dal Governo Berlusconi negli anni precedenti, già ora non riescono più a garantire i servizi fino ad oggi erogati. Essendo strutturati in maniera così diversa fra loro non avrebbero neppure le competenze necessarie per assolvere ad un ruolo che è sovracomunale. Non vogliamo credere che fra i costi della politica vi siano compresi i lavoratori, che costituiscono una vera e propria risorsa per tutta la società locale, che con professionalità e competenza danno un apporto quotidiano allo sviluppo del territorio senese ed un sostegno tangibile ai cittadini. Pensiamo ai servizi forniti dal Centro per l’impiego, dai Servizi agricoltura e ambiente, attività economiche e turismo, da quello per l’edilizia scolastica, dal Servizio viabilità, dalla Polizia Provinciale, dalle Risorse faunistiche e da tutti gli altri servizi provinciali.
Per tutti questi motivi crediamo che non abbia un senso logico la soppressione delle Province, mentre siamo d’accordo per una revisione generale con una verifica complessiva sugli Enti, Agenzie, Consorzi ed “apparati” in genere che sono gli autentici dissipatori delle risorse pubbliche, consapevoli che anche nell’Ente Provincia stesso sia possibile migliorare la gestione delle risorse.
Le Province sono presidio di legalità e volano di sviluppo economico. Per la difesa dei Servizi provinciali e per salvaguardare la professionalità e le condizioni del personale la FP CGIL sosterrà le iniziative di lotta che verranno intraprese dai lavoratori e dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria, a partire dai volantinaggi che si svolgeranno a Siena in concomitanza con il Consiglio provinciale aperto.