Pd: “Il rigore da solo non basta, servono misure per la crescita”

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pd siena“Esprimiamo la vicinanza del Pd agli amministratori locali ed a tutti i sindaci che devono affrontare una crisi durissima, dovendo fare i conti con tagli insostenibili che mettono a rischio servizi essenziali. Riteniamo indispensabile affiancare alle politiche di rigore del Governo Monti un impegno per lo sviluppo e la crescita economica, senza il quale si prefigurerebbe una nuova recessione che renderebbe vani gli enormi sacrifici fatti dai cittadini fino ad oggi. Per questo chiediamo a tutti i parlamentari un impegno concreto”. Questo il messaggio lanciato ieri, lunedì 23 luglio, dal Partito democratico senese nella direzione provinciale, svoltasi presso la sede della Confesercenti. L’assemblea, alla quale erano presenti anche Maurizio Migliavacca, coordinatore nazionale Organizzazione del Pd e il deputato Luca Sani, coordinatore della segreteria regionale del Pd, ha approvato all’unanimità un documento nel quale si affrontano i temi della spending review e del taglio delle province.

 

La scure della spending review sugli enti locali “Il Pd – si legge nel documento – ha appoggiato e continua ad appoggiare l’azione del governo Monti, di cui apprezza lo sforzo per il risanamento dei conti e il salvataggio dello Stato dal rischio di default. Siamo consapevoli, al contempo, che i tagli della spending review mettono a rischio settori come quello della sanità, della scuola, dell’università e della ricerca, che sono il primo strumento per la ripresa e lo sviluppo dell’Italia. Tra gli enti più duramente colpiti dai tagli delle ultime manovre, ci sono le amministrazioni comunali, che, con il passare del tempo, vedono sempre più restringersi gli spazi di intervento per rispondere alle esigenze dei cittadini. La spending review in Provincia di Siena non produrrà nessun efficientamento della spesa, ma solo un drammatico taglio a servizi, l’impossibilità di garantire la manutenzione delle strade e dei plessi scolastici e tagli al sociale. Tagli che, sommati alle difficoltà della Fondazione Monte dei Paschi, non consentono più di effettuare quelle opere e quegli investimenti necessari allo sviluppo e alla crescita del economica, sociale del territorio”.

 

Il taglio delle Province “Le misure contenute nella spending review – continua il documento – fanno emergere un’operazione di accorpamento e riduzione delle Province, mentre servirebbe un disegno complessivo coerente, frutto di un confronto tra Governo, Regione ed Enti locali. La razionalizzazione e la riduzione delle spese sono provvedimenti necessari, occorre tener conto, però, delle peculiarità degli specifici territori. Siamo convinti, in tal senso, che la Provincia di Siena, per le sue caratteristiche non debba rientrare, nonostante i parametri fissati dal consiglio dei ministri, tra le Province da ‘tagliare’. Il rischio di questa operazione è la desertificazione e l’impoverimento del Paese dal punto di vista economico, ma anche sociale e culturale, togliendo, inoltre, ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti”.

 

“Siamo consapevoli – afferma il segretario provinciale, Niccolò Guicciardini – della necessità di una riorganizzazione complessiva del sistema istituzionale e dell’ineludibilità di un risparmio consistente sulla spesa pubblica. Riteniamo senza senso operare tagli lineari che non colpiscono come dovrebbero gli enti inefficienti e rendono la vita impossibile a quelli virtuosi. Non siamo conservatori, non difendiamo l’esistente, ma siamo dei riformatori seri che guardano all’interesse dei cittadini. Per questo motivo, ad esempio, crediamo che trasformare la Provincia di Siena in un mastodontico ente di secondo grado sia un errore gravissimo che toglie un pezzo di democrazia, impedendo ai cittadini di scegliersi direttamente i propri rappresentanti come già è accaduto per il Parlamento; accresce potenzialmente la burocrazia e la lontananza delle istituzioni dalle comunità. Tutto questo proprio nel momento in cui, con la crisi, c’è bisogno di semplificazione, sburocratizzazione e tanta democrazia che faccia decidere ai cittadini il loro futuro”.