Commercio, turismo e terziario, il 22 dicembre sciopero nazionale. Coinvolti 30mila lavoratori senesi

Terziario, distribuzione organizzata e cooperativa, alberghi, pubblici esercizi, ristorazione collettiva e commerciale, agenzie di viaggi e aziende termali.

Questi i settori che saranno colpiti dallo sciopero del prossimo venerdì 22 dicembre, indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, per una fascia di 5 milioni dipendenti italiani, di cui 500mila toscani. “Per Siena sono coinvolte 30mila persone – fa sapere Samuele Bernardini, segretario di Filcams Cgil Siena, – suddivise in vari settori”.

I lavoratori, viene spiegato, sono in attesa del rinnovo di dieci contratti nazionali. Alcuni di loro aspettano addirittura dal 2019. In ballo c’è l’ avanzamento delle trattative che sono in stallo da tempo. Un appello dunque è rivolto alle associazioni di categoria:

“Pensate che alcune di loro, quelle che rappresentano il mondo del commercio, avevano sottoscritto a a fine 2022 un protocollo dove si diceva che a fine anno si dovevano chiudere i contratti. Ora non solo non ci sono state chiusure,  ma si sta facendo passi indietro sui diritti e sugli aumenti di salario”.

La conferenza odierna delle organizzazioni senesi serve tra l’altro a informare i lavoratori: “Purtroppo è difficile raggiungerli con un’assemblea, soprattutto chi opera i piccoli negozi o in bar e ristoranti – aggiunge il segretario Fisascat Cisl Siena Marco Brogi – Ecco il motivo dell’iniziativa odierna: cerchiamo di contattarli per farci chiamare nelle nostro sedi e far conoscere le nostre ragioni”.

Tra i punti del negoziato anche un incremento di 300 euro collegati all’aumento dell’indice dei prezzi al consumo. “L’inflazione è in aumento e il potere d’acquisto dei dipendenti è sempre più basso. Dobbiamo considerare che il carrello della spesa è sempre più rilevante”, ha osservato Jhonny Galeotti, responsabile della Uiltucs Toscana per Siena.

MC