La cultura messicana arriva nella Basilica dell’Osservanza. Padre Domingo: “El Dia de los Muertos è per noi un momento da condividere con tutti”

Un altare ricco di colori e di teschi sorridenti: non è un gioco e nemmeno un addobbo di Halloween ma, secondo la cultura messicana, questi oggetti rappresentano un vero e proprio punto di incontro con i nostri cari che non ci sono più. Chiunque abbia visto Coco, capolavoro Disney Pixar, lo sa bene.
Alla chiesa francescana dell’Osservanza, fino al 23 novembre, è possibile visitare l’altare, allestito da Padre Domingo, parroco del convento, nel Giorno dei Morti, o meglio nel Dia de los Muertos.
Domingo Plata Perez, nato a Monterrey, è un frate francescano, che nel 2007 è arrivato a Siena e per la prima volta, dopo tanti anni, ha deciso di condividere la cultura messicana con tutta la comunità.

“Ho pensato che far conoscere le nostre usanze fosse una cosa bella – commenta Padre Domingo -. L’Europa, dal punto di vista culturale, mi ha arricchito tantissimo quando sono arrivato e allora ho voluto condividere con tutti questo bellissimo altare. Il rapporto con i morti in Messico è una cosa molto bella e ci piace viverlo in maniera serena, pensando ai nostri cari in un’altra dimensione, ma con le stesse passioni che avevano qui. Il nostro altare, per esempio, è dedicato ad un nostro frate francescano, venuto a mancare poco tempo fa, che lavorava come segretario all’università a Roma. Infatti, accanto alla sua foto abbiamo messo una macchina da scrivere e una moka per il caffè che lui amava”.

Pupazzi di cartapesta e teschi di zucchero rubano, ovviamente, la scena, anche per la figura che rappresentano. In Messico, infatti, il teschio viene visto come una cosa positiva, che rappresenta i nostri cari.

“Sotto la nostra pelle abbiamo il teschio – spiega Padre Domingo – ed è ciò che resta di noi quando ce ne andiamo nell’altra dimensione. Per questo, ci piace rappresentarlo con il sorriso, magari anche davanti ad un bel bicchiere di tequila e una chitarra, la cui musica crea un clima conviviale e di gioia”.

Un momento di condivisione e di interazione, dunque, con i nostri antenati, come si vede nel film Disney “Coco”, in cui il giovane Miguel, entra in contatto con i suoi cari, per sentire i racconti del passato, che lo aiuteranno ad esaudire il sogno di diventare un musicista.

Pietro Federici