Assolti perché “il fatto non sussiste” dalla Corte di Appello di Milano gli ex vertici di Mps Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, entrambi condannati dal Tribunale il 15 ottobre 2020 a sei anni di reclusione per aggiotaggio e false comunicazioni relative solo alle relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2015 riguardo la presunta rappresentazione non corretta nei conti della banca dei derivati Alexandria e Santorini nei bilanci 2012, 2013 e 2014 e nella prima semestrale 2015.
I due erano difesi dagli avvocati Adriano Raffaelli e Francesco Mucciarelli.
È stata riformata in assoluzione anche la condanna a 3 anni e mezzo solo per il reato di false comunicazioni sociali relativi alla semestrale 2015 a Paolo Salvadori, presidente del collegio sindacale dell’istituto di Rocca Salimbeni, dal 2012 al 2015. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni
“Sono emozionato. Dopo otto anni di sofferenza ho sempre avuto fiducia nella giustizia e sono molto contento anche per la banca, perché si chiude questa triste vicenda”, ha affermato Profumo, ex-presidente a Rocca Salimbeni, che era visibilmente commosso. L’ex ad Viola invece non ha rilasciato commenti.
Con le assoluzioni pronunciate oggi, sono state revocate anche le sanzioni pecuniarie di 2,5 milioni di euro in solido a Profumo e Fabrizio Viola e la multa da 800 mila euro inflitta a dal tribunale a Mps.I giudici della seconda sezione penale hanno revocato, inoltre, i risarcimenti nei confronti delle oltre 2 mila parti civili, che dovevano essere liquidati in separato giudizio.
Possibile adesso che la Banca possa arrivare a risparmiare 500 milioni di euro sul fronte degli accantonamenti per contenziosi legali.
Il titolo intanto è schizzato in Borsa dopo la notizia: si trova ora a +3,79%