Scuola di Colleverde, i genitori dopo il trasferimento: “A San Miniato grosse lacune. Dall’amministrazione superficialità”

“Grosse lacune” e “mancanze” nella scuola di San Miniato, che “non possono passare inosservate” e “sollevano molti dubbi sulla superficialità e possibili leggerezze nelle decisioni prese fino ad ora” dall’amministrazione.

A scriverlo in una lettera, destinata tra l’altro al sindaco Nicoletta Fabio e all’assessore all’istruzione Lorenzo Lorè, i genitori della classe 5A di Colleverde che poi chiedono: “che vengano rivalutati gli accessi alle classi 1A, 5A e 4A in quanto le aule sono tra loro comunicanti e lo spazio dedicato al passaggio, più o meno frequente che sia, riduce la superficie utile delle aule stesse costringendo i bambini a posti limitati, angusti e, in aggiunta, li distrae dalle lezioni. Altro elemento da considerare è che nella classe 5A sono presenti, contemporaneamente ai bambini, quattro insegnanti”.

“Con le soluzioni attuate invece si sono creati bambini di serie A e bambini di serie B. Siamo amareggiati e delusi da chiunque abbia rilasciato dichiarazioni pubbliche senza aver effettiva conoscenza della situazione e chiediamo che anche ai nostri bambini venga data la doverosa considerazione”, hanno affermato i genitori in una nota.

Ed ancora nella missiva si chiede che, in presenza di spazi aggiuntivi adibiti ad altre attività, gli stessi vengano utilizzati per ospitare le classi disagiate” e “che venga resa disponibile l’acqua potabile in modalità semplice e fruibile da tutti i bambini, ed anche “che vengano istallate, nella classe 5A, tende o sistemi di oscuramento per limitare i riverberi solari che non permettono ai bambini di seguire la didattica sulla Lim”.

Ed anche “che i bambini, viste le vostre certezze sulla sicurezza, possano usufruire con assiduità degli ambienti esterni e non trascorrere l’intera giornata tra classe e mensa, tenendo a precisare che nella vecchia sede avevano quantomeno la disponibilità dei corridoi, in questa sistemazione interni alla classe” .

Il passaggio più importante è quello sulla richiesta che non siano “fatte differenze. Ad oggi, a tre classi su sette, è stato riservato un trattamento peggiore generando disparità tra gli alunni”.

I genitori dichiarano “di essere disponibili al dialogo ma non transigono su quanto sopra richiesto, dal momento che la situazione attuale non ha portato i giovamenti tanto promessi, ostentati e da molti invocati; che le lamentele non sono assolutamente volte a strumentalizzare la situazione in ottica politica ma bensì rispecchiano la realtà e provengono direttamente dalla voce dei bambini della classe 5A che, agli occhi di molti, appaiono come coloro che a giugno saluteranno e non come fanciulli che devono affrontare un finale di scuola importante, intento alla preparazione per la scuola secondaria di primo grado”

Alla fine i firmatari della lettera invitato i destinatari “ad un incontro nella sede temporanea di Colleverde, con metro e documentazioni ufficiali alla mano, per verificare quanto fino ad adesso riportato, spiegando il perché non sia stato possibile (sempre vista l’emergenza) adoperare tende ad hoc o tensostrutture, volte a rendere il ballatoio/corridoio esterno elemento di collegamento fra le aule e dotare, così, le stesse di un ingresso autonomo”.

“Confidando  – concludono – di non dover intervenire ulteriormente per evidenziare situazioni valutabili e gestibili dagli organi preposti prima del trasferimento e, sperando di non dover ricorrere a enti terzi o altre autorità a tutela degli stessi e dei diritti dei propri figli, distintamente salutano”.