
Si vede il maniscalco che ferra il cavallo, il bambino che si tappa gli orecchi nell’attesa dello scoppio del mortaretto, contradaioli con i mestoli durante un turno in cucina, l’economo che prepara la bandiera. E poi non mancano gli abbracci dopo il Palio vinto. Un susseguirsi di attimi eterni dunque, raccontati con i movimenti e le gestualità delle mani dei senesi. Perché la fotografa Giulia Brogi ha scelto questo dettaglio per narrare una storia al di fuori ogni epoca. E lo ha fatto negli scatti della sua mostra “Manifesta il Palio si racconta tra le mani dei senesi”, inaugurata stasera nel Cortile del Podestà, dove sarà ospitata fino all’8 giugno. Trentasei le immagini ospitate, un vero e proprio rullino fotografico in bianco e nero. Le foto, spiega l’artista, “testimoniano la cura e l’amore dei senesi per il Palio. Il titolo simboleggia anche l’amore che si manifesta attraverso i gesti. Mani e gesti che parlano della dedizione dei senesi verso la Festa. Io fotografo le Carriere da un ventennio, ma per questo progetto sono andata a ripescare soprattutto negli ultimi 10-15 anni”. Ed ancora: “lo scatto scelto per la copertina è quello che più di tutte racchiude il senso del progetto: le mani sono protagoniste, le mani sul canape. In qualche modo sintetizzano tutto”. A curare i testi che affiancano le immagini la giornalista Eleonora Mainò: “Il nostro è racconto più intimo, meno urlato, meno esposto, descritto attraverso la vita di contrada nei quattro giorni, con una narrazione diversa da quella a cui siamo abituati. Forse con immagini meno “instagrammabili”, meno da social, ma più legate ai ricordi del cuore”, spiega.
mc