L’accesso non tracciabile ai cassonetti può “comportare un peggioramento delle qualità dei materiali raccolti, con relativi problemi legati allo smaltimento dei rifiuti, sia a livello ambientale che di costo” e la sospensione della Sei Card “blocca di fatto il percorso propedeutico all’introduzione di una tariffazione puntuale, obiettivo che la precedente amministrazione” di Siena “in linea anche con quanto stabilito dal piano di revisione dei servizi approvato dalle 104 amministrazioni dell’Ato nel gennaio 2022, aveva assunto come caposaldo”.
Sei Toscana prende atto e dà seguito alla volontà espressa dal Comune di Siena nella scorsa giunta. L’unica amministrazione a fare un passo indietro sul servizio di accesso controllato ai rifiuti tra quelle dove è in vigore. Nel caso di Palazzo Pubblico l’accordo risale al 2019 e nel giro di tre anni la raccolta differenziata è passata dal 43 al 62%. In un comunicato però tiene a fare alcune precisazioni.
La più importante è che “l’introduzione di sistemi di tracciamento dei conferimenti dei rifiuti rappresenta un’evoluzione necessaria nella gestione delle raccolte e dei servizi di igiene urbana, a livello locale, regionale e nazionale”.
Poi si ricorda il percorso attivato qui quattro anni fa che “ha visto la cittadinanza coinvolta in un processo di informazione e sensibilizzazione senza precedenti” ed “ha reso la comunità più consapevole in termini di responsabilità condivisa e coscienza ambientale”.
I risultati positivi, spiega il gestore, si vedono: sono più di 21mila le utenze servite da raccolta stradale che utilizzano regolarmente la Sei card. Non solo: le risposte arrivano anche “in termini di raccolta differenziata e qualità dei materiali che, seppur migliorabili, risultano funzionali ai processi di riciclo”.
A rafforzare le tesi della Sei Toscana ci sono i numeri sulle percentuali della stessa raccolta, passata dal 43% del 2019 al 62% del 2022, che ha reso Siena “il capoluogo più virtuoso dell’Ato Sud” con la qualità dei materiali raccolti che “risulta essere di gran lunga superiore ad altre realtà analoghe”.
“Risultati raggiunti grazie anche alla promozione di azioni correttive mirate nei confronti di quelle utenze che, così come riscontrato dalle specifiche informazioni sui conferimenti rilevate tramite l’accesso ai cassonetti con 6Card, avevano tenuto comportamenti impropri nella gestione dei propri rifiuti”, si spiega ancora. “Oltre ai buoni risultati ottenuti sotto il profilo ambientale, la necessità di dover disporre di uno strumento nominativo per il conferimento dei rifiuti ha contribuito e stimolato molti utenti non iscritti a ruolo Tari, ma di fatto domiciliati sul territorio comunale, a regolarizzare la propria posizione, permettendo così anche un significativo recupero di risorse per le casse comunali”, ricordano da Sei Toscana.
“Sicuramente, l’adozione di nuovi sistemi di raccolta più avanzati comporta anche il dover affrontare problematiche legate alla facilità di fruizione degli strumenti e al necessario adeguamento dei comportamenti da parte dei cittadini, elemento quest’ultimo di importanza centrale per il raggiungimento degli obiettivi posti alla base dell’adozione di qualsiasi modello di raccolta si ritenga di adottare. Su questo è importante evidenziare che, in qualità di Gestore, abbiamo ben presenti criticità e margini di miglioramento, così come abbiamo ben presenti le azioni correttive e le proposte di perfezionamento da effettuare. Tra queste, sicuramente, l’utilizzo dei nuovi contenitori di raccolta di ultima generazione, come quelli adottati, per rimanere nell’ambito della provincia di Siena, nei comuni della Valdelsa e della Val d’Orcia e sui quali la società prevede un investimento economico importante per l’acquisto così come proposto dal piano industriale di Sei Toscana ed approvato nel piano di revisione dei servizi da parte dell’assemblea dei comuni appartenenti all’Ato”.