Beko, il sindaco predica calma ma rivendica: “Siena era l’ultima ruota del carro. Ora le cose sono cambiate”

Chiede “forza e coraggio”, “lucidità” ed “un passo alla volta senza scoraggiarci di fronte alle difficoltà e senza farci travolgere dall’entusiasmo quando si aprono spiragli positivi” il sindaco di Siena Nicoletta Fabio ai lavoratori del sito Beko di Siena, dopo che si è svolto in Comune il faccia a faccia con i sindacati e le rappresentanze.

L’incontro, convocato per parlare delle novità che riguardano la trattativa, a partire dal protocollo amministrazione – Invitalia per valorizzare il sito di viale Toselli, anticipa di qualche minuto la visita dei membri della stessa agenzia governativa all’impianto. Il primo cittadino, con stampa e lavoratori, ha predicato la calma anche se ha rivendicato il fatto che Siena si sia “ritagliata il suo spazio, il suo posto. Ricordate? All’inizio, nella vertenza nazionale, sembrava quasi che fossimo l’ultima ruota del carro, un problema senza soluzione. E invece no – ha proseguito-: le cose sono cambiate, passo dopo passo. Vi siete conquistati il vostro spazio legittimo, vi è stato riconosciuto il diritto di chiedere e di pretendere. Andiamo avanti”.

Il confronto odierno precede anche di un giorno il nuovo tavolo al Ministero delle Imprese. Tavolo che, per come si sta sviluppando la trattativa azienda-Governo e sindacati , ha stavolta davvero l’aria di essere decisivo. Tant’è che Daniela Miniero, della Fiom Cgil di Siena, azzarda a dire che si vedrà un “D-Day” in cui “probabilmente si dovrà arrivare a un accordo o, al contrario, constatare un mancato accordo”.

La richiesta delle sigle locali è sempre la solita: certezze per lo stabilimento, a partire dalla sua acquisizione “non perché sia la soluzione definitiva per garantire i livelli occupazionali, ma perché rappresenta lo strumento fondamentale per facilitare il processo di reindustrializzazione – aggiunge Miniero – . A Roma si è parlato di “non chiusura” e, se Siena non chiude, allora deve essere messo nero su bianco un percorso chiaro, tracciato e garantito, per accompagnare tutti i lavoratori che intendono rimanere verso un nuovo soggetto industriale”.

Poi gli incentivi: “Credo che i fondi pubblici – come quelli degli ammortizzatori sociali – debbano essere utilizzati per creare e garantire occupazione, non per eliminarla. Gli incentivi rappresentano una possibilità per gli operai, è giusto che ci siano, ma non sono la nostra priorità – prosegue la sindacalista-. La nostra priorità è la continuità lavorativa di quel sito. E se l’elemento chiave per la futura reindustrializzazione che qualcuno rilevi la struttura, allora domani ci aspettiamo che nella bozza di accordo – se davvero si vuole arrivare a una firma – sia presente un elemento concreto di garanzia: un impegno formale, magari con una scadenza temporale definita, entro la quale si perfeziona l’acquisizione. Altrimenti rischiamo di portare ai lavoratori ben poco, se non nulla”.

E sulla stessa linea procedono sia Massimo Martini, Uilm Uil Siena, che Giuseppe Cesarano, Fim Cisl Siena:  “Chiediamo garanzie a 360 gradi: questo significa che non può trattarsi di una semplice ‘eventuale’ acquisizione, ma di un’acquisizione vera, concreta – dice  il primo. È chiaro che, rispondendo a ogni richiesta del Ministero, dobbiamo mantenere il punto su un concetto fondamentale: il testo dell’accordo quadro dovrà contenere garanzie chiare, affinché si proceda il prima possibile all’acquisizione e si creino le condizioni per la reindustrializzazione. Chi verrà a investire dovrà trovare uno strumento libero, senza vincoli, che gli consenta di andare avanti con tranquillità. Questo è l’elemento chiave che ci porterà eventualmente a firmare l’accordo. Se queste certezze non ci saranno, ci rafforzeremo sulle nostre posizioni”.

“Per quanto riguarda Siena, l’acquisizione dello stabilimento è un elemento fondamentale – afferma invece l’altro sindacalista -. Almeno, dobbiamo ottenere punti fermi che questa acquisizione ci sarà, perché per è essenziale legarla al futuro nuovo soggetto industriale. Per viale Toselli questo è un elemento chiave. Ma è chiaro che l’intesa in discussione è complessa e contiene molti aspetti da valutare. Domani dovremo affidarci anche ai nostri rappresentanti nazionali, e sarà importante avere un mandato assembleare: è fondamentale che siano gli operai a esprimersi su questo testo. Credo che alla fine domani si arriverà ad un’ipotesi di accordo, che verrà poi ratificata in assemblea. Se riusciremo a portare a casa l’acquisto certo dello stabilimento, allora potremo muoverci con serenità alla costruzione di un percorso con un nuovo soggetto industriale”.

MC