E’ difficile sentirsi raccontare episodi di questo tipo. E’ difficile rendersi conto che la propria vita non può fluire in maniera normale come quella di tutte le altre persone. Il presidente dell’Arcigay di Siena Alessandro Maggi, una volta appresa la notizia, resta senza parole: “Sono allibito – dice -. Come è possibile che nel 2011 succedano cose di questo tipo, tra l’altro in una città come Siena che è simbolo di accoglienza e condivisione? Purtroppo io penso che questo sia il frutto di un ventennio di politiche nazionali che hanno dato vita a forti discriminazioni sul tema della sessualità. E ricordo che la legge Mancino prevede aggravanti per la discriminazione razziale, ma lo stesso non avviene per la sessualità. Io credo che sarebbe opportuna una legge apposita che possa combattere l’omofobia. Voglio inoltre dire a questa persona discriminata che qualora intenda fare una denuncia l’Arcigay mette a sua disposizione uno sportello di consulenza legale.
Se ne ha bisogno noi possiamo fornire un punto di appoggio. Io capisco benissimo quello che sta provando e voglio dire a quest’uomo che non bisogna mai vergognarsi di quello che si è. Le politiche di tipo omofobo si pagano poi nel quotidiano. Tra l’altro voglio ringraziare l’amministrazione comunale di Siena che, ad esempio con l’istituzione del registro per le coppie di fatto, ha lanciato segnali in controtendenza con quello che avviene nel Paese. Sono segnali importanti da salutare positivamente anche se ricordo che si può fare sempre meglio e di più. Infine voglio dire una cosa al cassiere che ha pronunciato queste parole: venga a trovarci nella nostra sede in via Roma e si accorgerà che non siamo persone cattive, non siamo persone che mangiano la gente”.