La situazione dell’Università degli Studi di Siena è stata oggetto di un’interrogazione presentata da Laura Vigni (Sinistra per Siena, PRC, Siena si Muove).
Il consigliere di minoranza, partendo da una valutazione critica delle analisi dell’Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca (ANVUR) e del Censis, che pongono l’Ateneo senese in testa alle classifiche di merito nazionali, ha invitato il Sindaco Valentini ad approfondire i contenuti di tali rapporti, perché i dati sono relativi al settennio 2004/2010, quando il buco di bilancio non era ancora stato scoperto e precedenti i tagli operati proprio nel settore della ricerca e della didattica.
Vigni ha, inoltre, chiesto al primo cittadino, pur richiamando l’autonomia gestionale dell’Università, a pronunciarsi sulle scelte strategiche individuate dal Rettore Riccaboni in tema di didattica, ricerca e gestione del personale accademico.
<<Dobbiamo essere soddisfatti – ha introdotto il Sindaco – dei riconoscimenti plurimi che certificano la qualità accademica del nostro Ateneo in termini di offerta didattica, qualità della ricerca ed erogazione di servizi agli studenti. Di fatto, erano quasi dieci anni che non veniva esperito alcun processo di valutazione analitica delle università italiane, che vivevano nella massima autoreferenzialità, e gli indicatori di queste ricerche, pur migliorabili, sono attendibili e utili anche per l’assegnazione dei contributi statali>>.
Valentini ha quindi evidenziato come i rapporti del Censis, diversamente da quelli dell’ANVUR, si riferiscano a un periodo recente, relativo agli anni 2010/12.
Infine, il Sindaco ha ricordato <<come le riduzioni di personale docente discendano dal panorama nazionale, che dal 2009 ha registrato tagli del
13 %, così come la scelta politica di ridurre le risorse destinate alla ricerca>>.
Laura Vigni, esternando il proprio apprezzamento per i risultati pubblicati, ha dichiarato che avrebbe comunque preferito <<un’analisi più approfondita e non facili entusiasmi che cozzano con il generale momento di difficoltà che sta attraversando l’Ateneo senese>>, auspicando che vengano realizzate collaborazioni e sinergie con i poli accademici di Firenze e Pisa. Sul tema della veridicità dei dati, la Vigni, riportando l’esempio dell’Inghilterra, dove non si usano più certi indicatori perchè facilmente manipolabili, ha ribadito la necessità di evitare strumentalizzazioni <<perché molte sono le cose da cambiare, a partire da un maggior impegno da riservare al settore dei dottorati e degli assegni di ricerca, unica possibilità per continuare ad avere risultati in questo ambito>>.