“Con il perdurare della crisi forse oggi qualcuno in più si sta accorgendo dell’importanza dell’edilizia, di quello che l’intera filiera delle costruzioni rappresenta in termini di volano economico e di quanto il relativo apporto manchi al mantenimento del benessere diffuso a cui eravamo abituati”. Così Francesco Picciolini, presidente di ANCE Siena (Associazione nazionale Costruttori Edili) appartenente a Confindustria, interviene in merito alle diverse posizioni apparse sulla stampa. Picciolini riparte dall’interesse dimostrato dagli attuali candidati alla guida della città per ricordare come, secondo dati ANCE, nell’arco di tempo ottobre 2011- ottobre 2012 siano cessate 76 aziende in più rispetto all’anno precedente, con una riduzione di oltre il 30 per cento di addetti, e torna quindi sulle proposte già fatte oltre due anni fa, nel 2010, con gli Stati generali delle Costruzioni. In quella sede, con le altre associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, ANCE Siena suonò l’allarme ed al contempo furono avanzate proposte concrete sia sul versante dei lavori pubblici che dell’urbanistica: un manifesto chiaro delle cose da fare.
“Purtroppo nulla è seguito, non è stato fatto niente di concreto in tal senso da parte delle istituzioni e il settore delle costruzioni, piccole e medie imprese, si è andato avvitando in una crisi che poco lascia intravedere in termini di sopravvivenza. Va certo bene – continua il presidente di ANCE Siena – porre attenzione sui piccoli lavori di ristrutturazione, incentivati anche fiscalmente, perché possono rappresentare un impulso a quell’economia fatta da tante piccole e piccolissime imprese (magari con qualche controllo più pregnante sulla regolarità degli operatori, soprattutto se vengono da fuori). Ma c’è molto di più: un patrimonio pubblico da riqualificare come uffici e scuole ed uno da alienare sul mercato. In quest’ultimo caso pur con tutte le problematiche realizzative, visto il momento attraversato dal settore immobiliare, ma proprio per questo devono essere studiate e valutate le necessità della collettività senese per soddisfarle anche utilizzando interventi in partenariato pubblico – privato”.
“Credo poi – aggiunge Picciolini – che aree con destinazione artigianale debbano essere riqualificate e per far questo potremmo incentivare gli operatori pensando ad interventi con volumetria aggiuntiva. Occorrerà pensare ad abbassare le aliquote IMU che a Siena sono state fissate al valore massimo e ciò sicuramente non incentiva chi vuole investire nel mattone senese.
“Il regolamento urbanistico è nato vecchio ed invecchiato ulteriormente per la lunga gestazione subita, così che quando è stato approvato i tempi non erano più quelli in linea con le previsioni in esso contenute. Parti del regolamento vanno quindi completamente riviste attraverso una apposita variante da approvarsi in tempi rapidi, scongiurando così il blocco operativo dell’intero strumento urbanistico. Utilizziamo la candidatura di Siena capitale europea della cultura nel 2019 come stimolo alla crescita dell’offerta ricettiva: un’ offerta che sia all’altezza di intercettare un turismo di qualità; occorre creare le condizioni perché sia Siena luogo di permanenza da cui si parte per visitare le città limitrofe”.