Riformisti: ‘Santa Maria, la storia deve proseguire’

 

Santa Maria della Scala

Il Psi, partito riformista con la sua cultura di governo protagonista fin dalla Liberazione di Siena, ha partecipato all’analisi progettuale per il Santa Maria della Scala dalle prime commissioni comunali istituite dai sindaci socialisti negli anni settanta e ottanta, mentre le attività sanitarie si trasferivano nel nuovo Policlinico delle Scotte, realizzato con i finanziamenti stanziati dai governi del centro-sinistra di allora.

Trenta anni di incertezze e di contraddizioni nella realizzazione della Cittadella dell’arte disegnata da Cesare Brandi hanno portato alla proposta di Statuto con la delibera del 20 Marzo 2012 da parte del Comune di Siena, che con la Fondazione istituisce il complesso Museale che, almeno nelle aspettative, diventerà il centro nevralgico nella ricerca, produzione e diffusione di contenuti culturali.
In tale contesto è importante evidenziare, a distanza di quasi un anno dalla delibera del Comune, la firma di un Protocollo di intesa tra Regione Toscana e Provincia di Siena, avvenuta alcuni giorni fa, per l’individuazione di priorità di sviluppo per il territorio della provincia di Siena, ivi compreso il Santa Maria della Scala.
La Fondazione, come emerge dalla lettura dello statuto, con la sua intrinseca natura, sarà portata ad interagire con realtà sia territoriali che internazionali, aprendo la strada a nuove forme di partecipazione sia sociale che finanziaria. L’Antico Ospedale dovrà essere  “contemporaneamente un elemento della città, del suo territorio ed un interlocutore internazionale di altre istituzioni di altissimo livello” riportando Siena nell’ambito più congeniale ovvero quello di “Capitale” culturale.
In questo ambito la Fondazione di Partecipazione dovrà trovare le forme e le risorse per  rendere il Santa Maria della Scala punto centrale della produzione e promozione della cultura a Siena.
Il problema di fondo è, di conseguenza, quello di dare autonomia ed autorevolezza al Santa Maria, facendone un soggetto in grado di svolgere un ruolo di spicco sulla scena europea ed internazionale.
La proposta del Psi Riformisti è di aprire un confronto alla città, per valutare al meglio le caratteristiche ed i punti di debolezza dello statuto;  in tale ottica, già alcuni mesi fa, autorevoli voci della cultura senese e non solo avevano convenuto sulla necessità di rivedere in alcune sue parti uno statuto molto lambiccato e dalla regolamentazione eccessivamente minuta .
Inoltre, merita di essere ricordato l’aspetto fondamentale dell’intera vicenda, che resta prioritario rispetto a tutto il resto, vale a dire il Protocollo d’intesa del 2011 tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali,  il Comune e la Provincia di Siena, diretto a dare attuazione al trasferimento della Pinacoteca Nazionale di Siena nel sistema museale integrato del Santa Maria della Scala, ma ad oggi ancora in fase di definizione ed al tempo stesso a verificare con l’Arcidiocesi di Siena la possibilità di una collocazione nello stesso complesso anche del Museo Diocesano.

E’ necessario ricordare che il progetto di realizzazione di un sistema museale integrato è stato condiviso attraverso un Preliminare d’intesa già in data Marzo 2001 (sì, proprio 2001!) tra MIBAC, Provincia di Siena, Comune di Siena e dall’allora costituita Istituzione Santa Maria della Scala. E’ emblematico che dopo ben 12 anni ancora sia tutto come prima e senza una prospettiva certa.

Nel 2011, in verità, come sopra riferito, sono stati ripresi contatti per un tavolo tecnico tra quei soggetti interessati, poi successivamente interrotto per le note vicende che hanno riguardato il Comune di Siena.
La volontà del Psi Riformisti è di impedire che si perda ancora tempo in  ipotesi svariate, spesso confliggenti e alla fine inutili relative all’utilizzo degli spazi, ma di prendere da subito coscienza che Sindaco e Giunta che governeranno la città dovranno confrontarsi e risolvere prima di tutto con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali l’annosa e mai risolta vicenda del trasferimento della Pinacoteca Nazionale di Siena.

Il Psi Riformisti vuole nel contempo esprimere la vicinanza ai lavoratori del Santa Maria della Scala, che non ha mai dimenticato, neppure per un attimo, nelle valutazioni politiche. Comprende appieno la loro preoccupazione causata da un futuro incerto ed oggi dalla cassa integrazione.

E’ altrettanto convinto che le forze politiche che andranno a governare la città debbano trovare nel suo immenso patrimonio quella “ricchezza” che andrà incanalata nella giusta direzione per offrire le opportunità di lavoro giustamente reclamate.

Marco Saletti

Commissione Cultura Psi Riformisti Siena