“Vogliamo un’Italia diversa”. Più di mille donne riunite in un week end di inizio luglio per parlare di diritti, rivendicazioni, speranze e sogni per un’Italia migliore in futuro. E’ iniziata in Piazza Sant’Agostino la due giorni della prima assemblea nazionale di “Se non ora, quando?”, l’associazione di donne (ma c’erano anche, qua e là, alcuni uomini) nata in modo spontaneo nel febbraio scorso.
Il successo della manifestazione è raggiunto ed è rintracciabile essenzialmente in tre aspetti: il numero delle donne intervenute, la qualità dei temi trattati, l’attenzione mediatica suscitata con tantissimi mass media nazionali a seguire l’evento. Una bella figura quindi anche per la giovane amministrazione comunale senese che ha offerto ospitalità e ha messo a disposizione dell’organizzazione tutto l’occorrente per far svolgere la due giorni.
La circostanza è stata utilissima per far ritrovare tutte quelle donne che cinque mesi fa scesero in svariate piazze italiane per esternare il loro disappunto. Verso che cosa è presto detto, si può capirlo anche da un semplice grande striscione esposto nella piazza: “Le ragazze del Rubycone”, con chiara allusione alla giovane marocchina protagonista dell’inchiesta portata avanti dai pm di Milano e nella quale è tirato in ballo anche il presidente del Consiglio.
Un’Italia diversa “Noi sogniamo un’altra Italia, dove le donne abbiano altri ruoli e altra dignità rispetto a quanto avviene ancora oggi nel nostro Paese”, ci ha detto di prima mattina una di loro. In mille sono arrivate a Siena da ogni angolo del Paese. Nei loro occhi la luce di una speranza di cambiamento rispetto ad un presente pieno di difficoltà. Il ritrovo è fissato per le ore 12 in Piazza Sant’Agostino, la nuova sede della riunione scelta dall’amministrazione comunale dopo che la precedente decisione, che era ricaduta su una sala del Santa Maria della Scala, era ormai divenuta improponibile per l’alto numero delle iscritte e delle partecipanti alla riunione.
Per le vie del centro si vedono decine e decine di donne che si incamminano verso la piazza nella contrada della Tartuca. Parlano italiano ma con tanti accenti differenti, ci sono siciliane, milanesi, romane, torinesi, venete e pugliesi. Anche alcune straniere, giovani e meno giovani, incuriosite dall’evento prendono la via di Piazza Sant’Agostino.
Tutte in piazza, qui a Siena, per un nuovo femminismo che, come ha detto il sindaco Franco Ceccuzzi, “può essere la miccia per un cambiamento della vita politica e culturale del Paese”. Arrivano anche la presidente del Partito democratico Rosy Bindi, l’ex ministro alla Salute del governo Prodi Livia Turco, c’è la regista e scrittrice Francesca Comencini, applauditissima e ricercatissima da tutte le donne presenti. A presentare, sul palco, c’è la senese Albalisa Sampieri. L’organizzazione ha pensato a tutto: sotto il loggiato del liceo classico c’è l’angolo dedicato agli organizzatori, il palco è sistemato più o meno al centro della piazza, mentre le centinaia di donne presenti sono tutte sistemate su sedie predisposte all’interno dei giardini della piazza. Tanti giornalisti arrivati da tutta Italia e rappresentanti di praticamente tutte le testate nazionali seguono l’evolversi della mattinata.
Un’unica pecca, comunque da non sottovalutare: tra le tante donne non c’erano molte giovanissime. L’età media si aggirava attorno ai 40 anni, di 20enni e 25enni se ne sono viste davvero poche. E invece dovrebbero essere proprio loro le prime ad interessarsi del futuro del Paese.
Gennaro Groppa