Sindacati Università: “No all’accorpamento della Stranieri”

Il sistema universitario nazionale è da anni sotto attacco. Tagli ai finanziamenti, blocco del turn over, blocco dei contratti del personale contrattualizzato, blocco degli scatti del personale docente, attacco al diritto allo studio. Questi i punti di forza di un assalto esterno a tutto il settore pubblico della formazione.

Il vero impoverimento del sistema, però, è quando al suo interno si vede fallire un concetto di difesa di un sistema coordinato di Atenei presenti sul territorio nazionale o regionale, ognuno con la sua storia, la sua specificità di ricerca e didattica. Quando fra Atenei viene meno questo spirito, e si inizia a ragionare sulla cannibalizzazione, siamo arrivati ad un punto grave di rottura che va denunciato.

Il Rettore Vedovelli dell’Università per Stranieri di Siena è già intervenuto due volte sui quotidiani locali nelle ultime settimane respingendo attacchi all’Ateneo da parte di non meglio identificate istituzioni locali. L’appello del Rettore alle istituzioni e alle forze politiche locali è caduto di fatto nel silenzio più assoluto, tranne qualche sporadico caso.

Come RSU e Organizzazioni Sindacali della Stranieri non possiamo assistere al fatto che le domande poste dal Rettore non ricevano alcuna risposta di chiarimento ufficiale e di smentita. Non possiamo accettare che si continui a fare finta che nessuno sappia chi sta di fatto cercando di minare l’autonomia, la storia e il futuro della nostra Università.

Un progetto di fusione o accorpamento degli Atenei presenti sul territorio è per noi talmente negativo che non possiamo restare a guardare, o ad ascoltare senza prendere posizione. L’attacco alla Stranieri è grave perché mina un progetto nato decenni fa di ricerca d’eccellenza in un settore fondamentale: quello della promozione della lingua e cultura italiana nel mondo e della sua interazione con le altre lingue e culture. Ora, che si vede che quel progetto è maturato e diventato una realtà stabile, in crescita e solida sul territorio senese, riconosciuta a livello nazionale e internazionale, si vuole cercare di sfruttarla? Non ci stiamo!

Non possiamo accettare che vengano messi in discussione, anche solo a parole, i livelli occupazionali delle lavoratrici e dei lavoratori e delle ditte esterne legate a questa Università. In un momento di grave crisi pensare di risolvere i problemi della “sorella maggiore” del nostro Ateneo con una fusione è da miopi e folli.

Si può ragionare realmente in tal senso? Secondo noi no. Invece di proporre progetti pindarici al Ministero, sfruttando sponde politiche romane e non, si dovrebbe avviare tutto un altro ragionamento.

Crediamo che si debba cominciare a rilanciare un progetto di Siena come città universitaria, dove la presenza di due Atenei debba fare sistema con la città per attirare sempre più studenti, offrire livelli di eccellenza nei servizi esterni alle aule, sul territorio, per l’abitare, per il tempo libero.

In questo contesto un piccolo Ateneo a vocazione internazionale come la Stranieri rappresenta una preziosa opportunità per la città e per il sistema universitario regionale in termini di sviluppo culturale ed economico e di investimento sui giovani e sull’occupazione.

Questo progetto deve vedere tutti gli attori alla pari impegnati senza che qualcuno pensi anche solo in teoria di poter avere maggiori diritti.

Non vogliamo ragionare in senso competitivo, vogliamo invece che si ragioni per la città, per il rilancio dell’intero territorio, garantendo i livelli occupazionali di entrambi gli Atenei e il diritto allo studio di tutti gli studenti.

Per la gravità della questione si ritiene opportuno un confronto tra le varie componenti della nostra comunità universitaria, perciò le Organizzazioni Sindacali e RSU della Stranieri invitano il Rettore a convocare al più presto una Conferenza di Ateneo.

FLC CGIL, UIL RUA, CISL Università , USB, CONFSAL, CISAL, RSU d’Ateneo