La protesta degli agricoltori arriva in provincia di Siena, gli organizzatori: “Presidio dei trattori al casello, saremo a centinaia”

Dopo essere dilagata in Francia e Germania e dopo essere scattata anche in Italia la protesta dei trattori farà tappa anche in provincia di Siena.

Martedì 30 gennaio al casello di Bettolle si daranno appuntamento gli agricoltori per un presidio ed un corteo che, nelle idee degli organizzatori della protesta, dovrebbero andare avanti per cinque giorni.

“Sarà fatto un presidio fisso di giorno e di notte. Ed il corteo dei mezzi – durante il giorno – intende muoversi tra la rotonda all’uscita del casello e fino all’outlet a Foiano della Chiana. Contiamo sulla partecipazione di trecento-quattrocento trattori e di altrettante persone”, a parlare è Salvatore Fais, che rappresenta “Riscatto agricolo”, il gruppo che vuol dare il via alla mobilitazione.

Quella di martedì sarà una delle due manifestazioni regionali (l’altra partirà da Collesalvetti, nel Livornese, ndr.). “Riscatto agricolo” però è una realtà che sta ottenendo adesioni da tutta Italia.

Il coordinamento nazionale del gruppo tra l’altro ha diramato un documento con alcune richieste da fare alla politica. Tra queste ci sono la riprogrammazione della Pac europea (in particolare si critica quello che viene chiamato “estremismo ambientalista”, ndr.). Ed ancora viene chiesta lo stop all’importazione di beni agricoli da paesi che non hanno gli stessi regolamenti produttivi e sanitari italiani. Quindi vengono chiesti l’abolizione dei vincoli e degli incentivi per non coltivare i terreni, regolamenti contro i cibi sintetici e maggiore detassazione in agricoltura.

“Non vogliamo sussidi – prosegue Fais – ma intendiamo riottenere il potere economico. E dunque poter aver un reddito dalla vendita dei prodotti a prezzi equi, Ora stiamo vendendo sottocosto a causa di speculazione e per la competizione con i prodotti provenienti dall’estero”.

La chiosa è un attacco alle associazioni di categoria che, spiega, “non si sono preoccupate delle nostre imprese”.

Marco Crimi