L’Italia al centro dell’alta ristorazione mondiale: Torino ospita The World’s 50 Best Restaurants

Quest’anno l’Italia, e precisamente la città di Torino, ospiterà la manifestazione internazionale più importante dedicata all’alta ristorazione: The World’s 50 Best Restaurants. Si tratta di un evento nato nel 2003 a Londra, per celebrare la ricchezza e la molteplicità dell’offerta culinaria nel mondo, dove una giuria composta da più di 1000 esperti, viene chiamata a votare i migliori ristoranti al mondo.

Dalla prima edizione del 2003 fino al 2015 l’evento si è sempre tenuto a Londra, per poi aprirsi alle altre capitali di chiara fama internazionale, proprio a significare l’importanza e la diffusione dell’interesse verso l’alta ristorazione in ogni parte del globo. Così dopo aver toccato città come New York, Melbourne, Singapore, Valencia, Las Vegas e altre, la manifestazione quest’anno arriva per la prima volta in Italia e tocca Torino.

Le celebrazioni inizieranno con la cerimonia di premiazione il 19 giugno e si snoderanno attraverso un articolato programma di eventi, che coinvolgeranno Torino e tutta la Regione Piemonte. La patria del Barolo è stata scelta perché è una destinazione importante per il gourmet su scala internazionale. I visitatori possono godere dell’atmosfera amichevole delle trattorie, dei caffè storici o dei ristoranti di tutta la regione e assaporare l’eccezionale qualità di prodotti pregati della tavola, come il tartufo bianco d’Alba, la pasta tipica, il riso, il cioccolato, le nocciole e una grande varietà di formaggi artigianali DOP, per non parlare dei 19 vini certificati DOCG e 41 DOC.

Un bel riconoscimento non solo per la Regione Piemonte ma anche per il Belpaese, che si colloca – a buon diritto – come punto di riferimento nel panorama internazionale culinario e non solo. Un’opportunità che se sfruttata con sinergie può portare un notevole ritorno sul piano enogastronomico e turistico.

Come ha commentato a tal proposito Roberta Garibaldi, professoressa di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo ed esperta di enoturismo: “Auspico che tutte le forze in gioco (amministrazioni pubbliche nazionali e locali, imprese, consorzi e associazioni del mondo enogastronomico) investano energie e risorse su Torino 2025, superando eventuali divisioni e riuscendo a prolungare il soggiorno in Italia dei nostri ospiti internazionali, i quali potranno diventare così i più convinti sostenitori e ambassador del brand Italia”.

Stefania Tacconi